martedì 5 febbraio 2008

Game, set and match Roger Federer


Roger Federer è uno fra i più grandi personaggi sportivi che abbiano mai calcato la vermosa terra in questa nostra valle di lacrime.

Non lo ammiro solo per la straordinaria abilità sul campo da gioco, ma anche per la sua ammirevole condotta di vita. Irreprensibile. Roger Federer è il bravo ragazzo che ogni madre vorrebbe come marito per sua figlia, che il bambino vorrebbe come fratello maggiore, lo sconosciuto dal quale potreste addirittura accettare le caramelle (purché non siano le Alpenliebe alla fragola: quelle fanno veramente cagare).

E' fra i più forti al mondo anche quando non dà il massimo
In tutto il 2007 il suo gioco è stato spesso appannato e poco spettacolare, ma è riuscito comunque a imporsi varie volte. Vincere gli slam giocando male non è da tutti, anzi non è da nessuno. Ora ha perso l'Australian Open contro lo zingaro felice Novak Djokovic (anche lui buonissimo giocatore, non sbagliamoci), ma c'è da ricordare che era reduce da una malattia e che da diverso tempo non ha un allenatore. Stica.

E' immune da atteggiamenti snob e spocchia
Lontano anni luce da molti suoi colleghi: niente aria da bulletto di periferia tipica di Nadal, niente divismo della bambinella viziata Sharapova, niente atteggiamento da finto simpaticone di Djokovic (in realtà è infamissimo, ve lo dico io), niente arroganza e maleducazione di Safin. Se poi estendiamo il paragone ad atleti di altri sport, in paricolare calciatori... vabbè, lasciamo perdere.

E' uno fra i pochissimi tennisti ai quali non tromberei la fidanzata
Nonostante miliardi e fama mondiale - che da che mondo è mondo assicurano strafighe a secchiate - sta da otto anni con una sorta di megattera attraente come un 740 da compilare: Mirka Vavrinec (ok sono stato cattivo, ma è giusto per enfatizzare). Penso che si chiami "amore". Mito.

Fa un mucchio di beneficenza
Vabbè, questa è banale. Resta comunque un figo. Inoltre se lo incontrate per strada è molto probabile che vi regali un Bacio Perugina e vi accarezzi sulla testa.

Fossi al posto suo riuscirei ad essere come lui? Probabilmente no. Ed è anche per questo che lo ammiro.

Per chi fosse interessato, ecco uno stupendo articolo scritto da David Foster Wallace per il New York Times.


Certo Ana Ivanovic mi piace ancora di più, ma questo è un altro discorso, figlioli. Tutto un
altro discorso.

Nessun commento: